MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA
SOCIETA’ SPORTIVA SUBACQUEA COMO SUB A.S.D
Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dall’Associazione Sportiva Subacquea COMO SUB ASD, con sede legale in Viale Geno 14, a Como e C.F.95017040130, di seguito denominata (Associazione, Società o ASD), come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del D. Lgs.39/2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dall’ENTE di Promozione Sportiva ACSI.
Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI e le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding e nonché dalle integrazioni richieste dall’Ente di affiliazione ACSI
Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività della ASD, indipendente dalla disciplina sportiva praticata.
Art. 1 – Finalità
1.Il presente documento disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 sui Tesserati, specie se minori d’età nell’ambito dell’associazione Sportiva Subacquea COMO SUB ASD.
2. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
Art. 2 – Campo di applicazione
I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:
a) i tesserati della ASD Società Sportiva Subacquea Como Sub
b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la ASD
c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la ASD.
Art. 3 – Diritti e doveri
A tutti i tesserati e le tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali:
• a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo;
• alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;
• a che la salute e il benessere psico-fisico siano garantiti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo. Coloro che prendono parte, a qualsiasi titolo e in qualsiasi funzione e/o ruolo, all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono tenuti a rispettare tutte le disposizioni e le prescrizioni a tutela degli indicati diritti dei soci/tesserati/e.
I tecnici, i dirigenti, i soci e tutti gli altri tesserati e tesserate sono tenuti a conoscere il presente Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e il collegato Codice di condotta, a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e il regolamento per la tutela dei soci/tesserati/e dagli abusi e dalle condotte discriminatorie dell’ENTE di Affiliazione.
Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti al rispetto dei principi fondamentali di non discriminazione e non violenza nell’ambito di competizioni, allenamenti, condivisione di spazi comuni come gli spogliatoi e, in generale, nei rapporti con gli atleti, i tesserati, i dirigenti, gli allenatori e staff tecnico della propria e delle altre Associazioni e Società Sportive.
Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti ad adottare comportamenti conformi ai seguenti principi:
Garantire un ambiente basato sui principi di uguaglianza e sulla tutela della libertà, della dignità e dell’integrità personale.
Assicurare a ogni tesserato attenzione, impegno, rispetto e dignità, senza discriminazioni di età, etnia, status sociale, orientamento politico, credo religioso, genere, orientamento sessuale, disabilità o altre caratteristiche.
Prestare particolare attenzione a situazioni di disagio, sia percepite direttamente che apprese indirettamente, con particolare riguardo alle circostanze coinvolgenti i minori.
Segnalare prontamente qualsiasi circostanza di interesse ai genitori o tutori legali o agli enti di vigilanza designati.
Rivolgersi al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della ASD e/o il Safeguarding Office dell’Ente Affiliante ACSI nel caso sospetti o rilevi condotte conformi ai criteri del presente documento.
Garantire lo svolgimento dell’attività sportiva rispettando lo sviluppo fisico, sportivo ed emotivo degli associati, considerando i loro interessi e bisogni.
Pianificare e gestire l’attività, anche durante gli spostamenti, adottando soluzioni organizzative e logistiche atte a prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati.
Ottenere e conservare l’autorizzazione scritta dei genitori o tutori legali per gli atleti minorenni qualora si programmino allenamenti individuali o in orari non abitualmente frequentati.
Prevenire, durante gli allenamenti e le competizioni, ogni forma di comportamento o condotta descritta nel presente documento attraverso azioni di sensibilizzazione e controllo.
Informare chiaramente i partecipanti all’attività sportiva che apprezzamenti, commenti o valutazioni non strettamente correlati alla performance sportiva e non inclusi nei parametri definiti nel presente documento possono ledere la dignità e il rispetto della persona.
Favorire la parità di genere nella rappresentanza, nel rispetto delle normative vigenti.
Art. 4 – Comportamenti rilevanti
Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:
• l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, l’aggressione verbale, la minaccia, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
• l’abuso fisico: qualunque condotta consumata, tentata o minacciata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (anche al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati e/o infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti ivi comprese quelle antidoping;
• la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo.
Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
• l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
• la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
• l’incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
• l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume o all’ordine pubblico;
• il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate o comunque riguardanti la sfera personale del tesserato, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
• i comportamenti discriminatori; qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socio economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale o politico.
I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog.
Art.5 – Certificazioni per i collaboratori dell’associazione
1. L’Associazione prima di assegnare un incarico, sia remunerato che volontario, che preveda un contatto diretto e continuativo con minori deve procedere all’acquisizione del certificato del Casellario giudiziale richiesto del datore di lavoro, secondo l’art. 25-bis D.P.R. 313/2002, introdotto dal d.lgs. 39/2014 lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile (cosi detto certificato antipedofilia).In attesa del rilascio e del deposito del certificato è obbligatorio sottoscrivere un’autocertificazione sostitutiva del certificato medesimo.
2. Ogni collaboratore, dirigente, socio e volontario che svolge la propria attività per L’Associazione deve visionare e sottoscrivere il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e il collegato Codice di Condotta impegnandosi a rispettarne i dettami, con particolare attenzione alle eventuali sanzioni applicate.
Art. 6 – Misure di prevenzione
Uso degli spogliatoi della ASD
Gli spogliatoi sono aree particolarmente sensibili, dove è necessario garantire il rispetto della privacy, la sicurezza e il benessere di tutti i tecnici, i dirigenti, i soci e tutti gli altri tesserati e tesserate, con un’attenzione speciale ai minori. La ASD stabilisce le seguenti regole di accesso e comportamento negli spogliatoi
• Tutti gli utenti devono comportarsi in modo tale da rispettare la privacy degli altri. Non è consentito fotografare e/o filmare
• Nello spogliatoio femminile l’accesso è consentito esclusivamente alle donne e alle madri che accompagnano le figlie; nello spogliatoio bambini l’accesso è consentito alle madri che accompagnano i propri figli maschi, padri che accompagnano i propri figli maschi e padri che accompagnano le proprie figlie.
• Gli adulti che accompagnano i minori sono responsabili del loro comportamento e devono assicurarsi che i bambini rispettino le regole dello spogliatoio.
• Gli accompagnatori devono rimanere nello spogliatoio solo per il tempo necessario ad assistere i propri figli, evitando di prolungare la permanenza in questi spazi.
• Qualsiasi comportamento inappropriato o violazione delle regole deve essere immediatamente segnalato al personale della Società.
• I genitori possono accompagnare i bambini negli spogliatoi solo fino all’età di 8 anni, salvo situazioni particolari che richiedano un’assistenza specifica. Oltre tale età, è previsto che i bambini si cambino da soli. In ogni caso, l’ingresso dei genitori deve avvenire nel rispetto della privacy di tutti gli altri bambini e nel rispetto delle regole specifiche stabilite dalla Società.
Allenamenti
È fatto divieto ad allenatori e staff di svolgere allenamenti singoli o al di fuori dei giorni e orari previsti per gli allenamenti collettivi. Laddove l’allenamento singolo fosse necessario per la preparazione dell’atleta, si dovrà svolgere in presenza di almeno due tecnici oppure un tecnico e un assistente e, se si tratta di atleti minori, alla presenza di almeno uno dei genitori o previa autorizzazione degli stessi; inoltre, devono limitare il contatto fisico con gli atleti al minimo necessario per la pratica sportiva, e questo deve avvenire sempre in modo rispettoso e appropriato. 5
Trasferte
• Gli atleti devono essere alloggiati in camere condivise con compagni dello stesso sesso e, possibilmente, della stessa età. Non è consentito alloggiare minori e adulti non familiari nella stessa stanza. Qualora non fosse possibile suddividere gli spazi tra atleti ed atlete minorenni, entrambi i genitori o chi ne fa le veci dovranno rilasciare espressa autorizzazione scritta in tal senso.
• Gli istruttori e gli accompagnatori devono supervisionare gli spazi comuni (es. corridoi, aree ricreative) ma devono evitare di entrare nelle camere degli atleti senza un motivo valido e mai da soli.
• Durante le ore notturne, è vietato agli istruttori e agli accompagnatori di accedere alle camere degli atleti, salvo emergenze. Gli istruttori devono controllare le camere prima dell’orario di riposo per assicurarsi che tutti gli atleti siano presenti e rispettino le regole.
• Gli istruttori devono evitare di rimanere da soli con un minore in una stanza chiusa. Qualsiasi incontro privato deve avvenire in un luogo visibile e, se possibile, con la porta aperta o in presenza di un altro adulto.
• È vietato scattare foto o registrare video nelle camere degli atleti. Le comunicazioni tramite social media tra istruttori e atleti devono essere limitate a questioni organizzative e, preferibilmente, svolte tramite canali ufficiali della ASD.
• Gli atleti devono essere informati che possono rivolgersi a qualsiasi accompagnatore in caso di disagio, paura o se si verificano situazioni che li fanno sentire a disagio. Le segnalazioni devono essere prese in seria considerazione e gestite con tempestività e discrezione.
• Prima della partenza, è necessario raccogliere autorizzazioni scritte da parte dei genitori o tutori, che confermino la loro conoscenza e accettazione dei protocolli della trasferta, inclusa l’eventuale somministrazione di farmaci o trattamenti medici in caso di emergenza.
• Durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.
• Per l’adesione alle trasferte di atleti minorenni sarà sempre necessaria la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o, in alternativa, espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.
• È obbligatorio l’affiancamento all’allenatore/tecnico di almeno un altro membro dello staff durante tutti gli spostamenti degli atleti compresi quelli per raggiungere gli hotel e il campo da gioco. Se trattasi di atleti minorenni sussiste, altresì, l’obbligo di espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.
Art. 7 – Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni
1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del d.lgs. n. 36/2021, la ASD Società Sportiva Subacquea Como Sub, nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica all’Ente di affiliazione ACSI all’atto di affiliazione o rinnovo.
2. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni deve essere nominato, dal Consiglio direttivo della ASD, tra persone di comprovata moralità e competenza nel rispetto dei criteri di autonomia e indipendenza anche nei confronti della organizzazione sociale.
Non deve aver riportato condanne penali passate in giudicato per reati non colposi a pene detentive superiori ad un anno ovvero a pene che comportino l’interdizione dai pubblici uffici superiori ad un anno; e non deve aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti.
3. La nomina del Responsabile è comunicata – nominativo e contatti – mediante affissione presso la sede della ASD e pubblicazione sul sito (se in essere); viene inoltre comunicata all’Ente di affiliazione ACSI secondo le modalità da questo previste.
4. Il Responsabile dura in carica 4 anni, e può essere riconfermato.
5. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, la ASD provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo responsabile
6. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, con provvedimento motivato dell’organo preposto della ASD. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer dell’Ente di affiliazione ACSI. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.
Il Responsabile è tenuto a:
• vigilare sulla corretta applicazione e aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati;
• adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza (c.d. “quick-response”), per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
• segnalare al Safeguarding Officer dell’Ente di affiliazione ACSI – secondo le modalità da questo previste – eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
• formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche della ASD;
• valutare annualmente le misure dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito della propria SSD, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
• partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dall’Ente di affiliazione ACSI
Art. 8 – Dovere di segnalazione – tutela dei segnalanti e delle vittime
Chiunque venga a conoscenza o sospetti comportamenti rilevanti ai sensi del precedente art. 4 e che coinvolgano Tesserati, specie se minorenni, è tenuti a darne immediata comunicazione al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD Società Sportiva Subacquea Como Sub e/o al Safeguarding Officer dell’Ente di affiliazione ACSI secondo le procedure da esso stabilite e regolamentate.
In caso di gravi comportamenti lesivi la ASD deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze dell’ordine.
L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:
• presentato una denuncia o una segnalazione;
• manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
• assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
• reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
• intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding.
Art. 9 – Diffusione e formazione
1.La ASD , anche avvalendosi del supporto del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, si impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione tra i propri Tesserati, i collaboratori e i propri volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, sono coinvolti nell’attività sportiva, alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne favorisca la piena applicazione, allo svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme.
2.Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua disponibilità, e/o affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società o che ne richiederà il rispetto prevedendo, in caso di inosservanza, adeguate sanzioni disciplinari o contrattuali.
3. La ASD deve dare diffusione presso i propri tesserati di idonee informative finalizzate alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla consapevolezza dei tesserati in ordine a propri diritti, obblighi e tutele.
4. La ASD deve prevedere adeguate misure per la diffusione o l’accesso a materiali informativi finalizzati alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.
5. La ASD deve prevedere un’adeguata informativa ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di manifestazioni sportive.
Art. 10 – Tutela della privacy
A tutti gli atleti (o esercenti la potestà genitoriale per i minori), i tecnici, i dirigenti, i collaboratori e i soci della ASD all’atto dell’iscrizione/tesseramento, e comunque ogni qualvolta venga effettuata una raccolta di
dati personali comprese le eventuali immagini o filmati, deve essere sottoposta l’informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR).
I dati raccolti devono essere gestiti e trattati secondo le modalità descritte nel suddetto Regolamento e comunque solo sulla base della necessità all’esecuzione del contratto di cui gli interessati sono parte, all’adempimento di un obbligo legale o sulla base del consenso espresso. Per tutto quanto non espressamente richiamato, si rinvia alla normativa vigente in materia.
Art. 11 – Sanzioni
È prevista l’irrogazione di provvedimenti sanzionatori a carattere sportivo endoassociativo a carico di coloro che tengano un comportamento non conforme al Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e al collegato Codice di Condotta.
Fatte salve le azioni e i provvedimenti del Safeguarding Office nazionale dell’Ente di affiliazione ACSI e, degli Organi di Giustizia dell’Ente di affiliazione ACSI, le sanzioni tengono conto dei rapporti intercorrenti tra il soggetto e la ASD (es. tesserati e tesserate, soci, volontari, collaboratori retribuiti), facendo riferimento alle normative statali vigenti, allo statuto associativo, agli eventuali regolamenti interni della ASD, al regolamento dell’Ente di affiliazione ACSI cui integralmente si rimanda costituendo parte integrante del presente modello.
Si precisa che il già menzionato sistema sanzionatorio afferisce l’ordinamento sportivo; pertanto, le relative sanzioni disciplinari sportive applicate non sostituiscono in alcun modo le sanzioni comminate in forza dell’ordinamento statale nei confronti dei responsabili della commissione di reati.
Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti
I comportamenti tenuti dai collaboratori retribuiti in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione, e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione) sono definiti illeciti disciplinari.
Nei confronti dei collaboratori retribuiti, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:
1- richiamo verbale per mancanze lievi;
2- ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;
3- multa in misura non eccedente l’importo di 5 ore di retribuzione;
4- sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di giorni 15;
5- risoluzione del contratto e, in caso di collaboratore socio/a/tesserato/a dell’Associazione, radiazione dello stesso.
Ai fini del precedente punto:
1. Incorre nel provvedimento disciplinare del richiamo verbale per le mancanze lievi il collaboratore che violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o
adotti, nello svolgimento di attività sensibili, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione non abbia rilevanza esterna.
2. Incorre nel provvedimento disciplinare dell’ammonizione scritta il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile il richiamo verbale e/o violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività nelle aree a rischio, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione abbia rilevanza esterna.
3. Incorre nel provvedimento disciplinare della multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile l’ammonizione scritta e/o, per il livello di responsabilità gerarchico o tecnico, o in presenza di circostanze aggravanti, leda l’efficacia del presente modello con comportamenti quali:
a) l’inosservanza dell’obbligo di informativa al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding); l’effettuazione, con colpa grave, di false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello o del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione;
b) la violazione delle misure adottate dall’Associazione volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante; la reiterata inosservanza degli adempimenti previsti dalle prescrizioni indicate nel presente modello, nell’ipotesi in cui riguardino un procedimento o rapporto in cui è parte la Pubblica Amministrazione (ivi comprese le Autorità Sportive).
4. Incorre nel provvedimento disciplinare della sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di 15 giorni il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile la multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione e/o effettui, con dolo, false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello Organizzativo e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e/o violi le misure adottate dalla Società volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante così da generare atteggiamenti ritorsivi o qualsiasi altra forma di discriminazione o penalizzazione nei confronti del segnalante.
5. Incorre nel provvedimento disciplinare della risoluzione del contratto senza preavviso il collaboratore che eluda fraudolentemente le prescrizioni del presente modello attraverso un comportamento inequivocabilmente diretto alla commissione di uno dei reati ricompreso fra quelli previsti e/o violi il sistema di controllo interno attraverso la sottrazione, la distruzione o l’alterazione di documentazione ovvero impedendo il controllo o l’accesso alle informazioni e alla documentazione agli organi preposti, incluso il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni in modo da impedire la trasparenza e verificabilità delle stesse.
Sanzioni nei confronti dei volontari
Nei confronti dei volontari dell’Associazione, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:
1- richiamo verbale per mancanze lievi;
2- ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;
3- allontanamento dalle strutture di allenamento e associative per un periodo non superiore a 15 giorni;
4- allontanamento dalle strutture di allenamento e associative per un periodo non superiore a 1 anno;
5- rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.
Ai fini del precedente punto si rimanda al punto 3 della sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”.
Art. 12 – Norme finali
1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni dell’Ente di affiliazione ACSI
2.Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo statuto associativo, agli eventuali regolamenti interni della ASD allo Statuto dell’Ente di affiliazione ACSI per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni e alle normative statali vigenti.
3.Il presente modello, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.
CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE
I destinatari del presente Codice di condotta sono gli istruttori, i tecnici, i dirigenti, i collaboratori a qualsiasi titolo, livello e qualifica, i lavoratori ed i volontari della ASD
I soggetti sopra indicati sono responsabili della crescita dei giovani allievi e tesserati nonché della creazione di un ambiente positivo, sicuro e stimolante per la pratica sportiva. A tal fine, sono chiamati a dare il buon esempio e ad essere un modello di riferimento.
Tutti i soggetti sopra indicati, che hanno un contatto diretto con allievi e tesserati minorenni, sono obbligati a rispettare il Codice di condotta, che accettano integralmente dopo averne preso visione. Ogni presunta violazione del Codice di condotta deve essere segnalata al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD e verificata secondo quanto stabilito dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva.
1) NESSUNO ESCLUSO: Rispettiamo la dignità e l’integrità di tutte le persone coinvolte nelle attività della
ASD sportiva, senza discriminazioni di alcun genere. Trattiamo tutti con cortesia, gentilezza e rispetto, evitando linguaggio offensivo, comportamenti
intimidatori o abusivi.
Creiamo attività tese a promuovere l’inclusione attraverso lo sport.
SENSIBILIZZAZIONE, SICUREZZA E BENESSERE: Garantiamo a tutti i soggetti che operano nella ASD di avere ben chiari i concetti di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
Mettiamo al primo posto la sicurezza e il benessere di tutti i tesserati, specie se minori, adottando misure appropriate per prevenire abusi, molestie o qualsiasi forma di danno.
Rispettiamo i diritti e le opinioni degli altri, fornendo un ambiente in cui ci si senta liberi di esprimere preoccupazioni o segnalare comportamenti inappropriati.
COMPORTAMENTI NON VERBALI: Chiediamo a tutti i lavoratori sportivi e volontari della ASD di tenere comportamenti professionali ed appropriati ed inoltre, in tutte le interazioni con i tesserati, di evitare qualsiasi forma di contatto fisico inappropriato.
Garantiamo che tutti i comportamenti inappropriati siano tempestivamente interrotti e che si propenda
immediatamente verso comportamenti trasparenti e rispettosi.
INFORMAZIONI, COMUNICAZIONI E PRIVACY: Informiamo tutti i tesserati circa i contatti del Responsabile
contro abusi violenze e discriminazioni nominato dalla ASD, nonché i contatti dl Safeguarding Office dell’Ente di affiliazione ACSI
Comunichiamo in modo chiaro, aperto e rispettoso con i partecipanti, genitori, colleghi ed in generale con
tutti i tesserati della ASD, fornendo tutte le indicazioni necessarie affinché possano procedere ad una eventuale segnalazione secondo direttive e regolamenti del Responsabile contro abusi violenze e discriminazioni nominato dalla ASD e dell’Ente di affiliazione ACSI.
Rispettiamo la privacy dei tesserati coinvolti e garantiamo la riservatezza delle informazioni personali o
sensibili acquisite.
FORMAZIONE: Partecipiamo e promuoviamo programmi di formazione e sensibilizzazione sul tema delle
politiche di safeguarding e sulla lotta contro ogni abuso, violenza e discriminazione per acquisire competenze e conoscenze necessarie per prevenire e rispondere agli abusi.
Riconosciamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità nel proteggere i tesserati e segnalare qualsiasi
preoccupazione o sospetto di abuso al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla ASD.
DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI E TESSERATE:
Con riferimento a quanto previsto dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva si stabiliscono tra l’altro i seguenti doveri e obblighi a carico di tutti i tesserati e tesserate:
• comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri tesserati e tesserate;
• astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
• garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati e tesserate, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
• impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri tesserati e tesserate nei percorsi educativi e formativi;
• impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
• instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o con i soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero loro delegati;
• prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
• affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
• collaborare con gli altri tesserati e tesserate nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
• segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E TECNICI:
Gli allenatori, i dirigenti, i componenti dello Staff sono obbligati a rispettare con particolare scrupolo il Codice di Condotta, che accettano integralmente dopo averne preso visione.
Con riferimento a quanto previsto dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva si stabiliscono tra l’altro i seguenti doveri e obblighi a carico dei dirigenti sportivi e dei tecnici:
• agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
• astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o
• influenza nei confronti dei tesserati e tesserate, specie se minori;
• contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati e tesserate, in particolare se minori;
• evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati e tesserate, in particolare se minori;
• promuovere un rapporto tra tesserati e tesserate improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
• astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore;
• attuare, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
• comunicare e condividere con il tesserato minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
• astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il tesserato minore, anche mediante social network;
• interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della SSD;
• segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
• dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
• sostenere i valori del sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei tesserati e tesserate;
• conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di Safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
• astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei tesserati e tesserate minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati;
• segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della SSD situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
DIRITTI, DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI:
Con riferimento a quanto previsto dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva si stabiliscono tra l’altro i seguenti doveri e obblighi a carico degli atleti:
• rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
• comunicare le proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi e ai tecnici e valutare in spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anche con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura, eventualmente confrontandosi con gli altri atleti;
• comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
• prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti;
• rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;
• rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
• mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
• riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero ai loro delegati;
• evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
• astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD
• segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
TUTTI I SOGGETTI DESTINATARI DEL PRESENTE CODICE DI CONDOTTA SI IMPEGNANO A:
• rispettare e tutelare i diritti, la dignità e il valore di tutti i tesserati coinvolti, indipendentemente dalla loro età, razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua, religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale o qualsiasi altra ragione. All’istruttore tecnico, lavoratore o volontario, si richiede un comportamento civile e antidiscriminatorio teso a non ignorare, facilitare o anche collaborare tacitamente in attività che implicano un’ingiusta discriminazione nei confronti dei tesserati;
• attenersi alle regole in tutte le fasi delle attività;
• incoraggiare e promuovere il fair play, la disciplina, la correttezza, e lo spirito di collaborazione;
• non assumere o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi nei confronti degli atleti, genitori, direttori di gara, membri dello staff o qualsiasi altro soggetto coinvolto nelle attività; non tollerare o partecipare a comportamenti dei minori che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza fisica e/o mentale;
• sostenere e applaudire sempre gli sforzi dei giovani atleti e valorizzarli a prescindere dai risultati sul campo, promuovendo la cultura del lavoro e del divertimento;
• trasmettere serenità, entusiasmo e passione;
• educare al rispetto, all’impegno e alla collaborazione;
• aggiornarsi costantemente sulle conoscenze necessarie per adempiere al meglio alle mansioni assegnate e sul tema della tutela dei minori;
• rispettare il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva, considerare il benessere, la sicurezza e il divertimento di tutti i tesserati al di sopra ogni altra cosa;
• combattere e prevenire qualsiasi forma di bullismo tra i minori;
• ascoltare i bisogni, le richieste, le preoccupazioni di tutti i tesserati;
• non umiliare o sminuire i tesserati o i loro sforzi durante una gara o una sessione di prove;
• non agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare un minore, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
• non sfruttare un minore per un tornaconto personale o economico;
• non avere atteggiamenti nei confronti dei minori che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
• non impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con tesserati di età inferiore ai 18 anni e non fare commenti sessualmente allusivi mostrando un comportamento sempre rispettoso e discreto;
• non avere relazioni con minorenni che possano essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
• non consentire giochi, frasi, atteggiamenti sessualmente provocatori o inappropriati;
• garantire che tutte le attività siano adatte alle capacità, all’età, alla maturità fisica ed emotiva, all’esperienza e all’abilità dei tesserati, in particolare degli allievi minorenni;
• lavorare insieme agli altri componenti dello staff per tutelare e promuovere gli interessi e il benessere di ogni tesserato;
• non compiere mai abusi fisici e non infliggere punizioni o castighi che possano essere ricondotti ad un abuso fisico;
• intessere relazioni proficue con i genitori dei tesserati minorenni al fine di fare squadra per la crescita e la loro tutela;
• accertarsi sempre che i minori siano adeguatamente sorvegliati e che le gare e le attività in trasferta siano sicure;
• garantire che la salute, la sicurezza e il benessere dei tesserati costituiscano obiettivo primario rispetto al successo tecnico-sportivo o qualsiasi altra considerazione;
• organizzare il lavoro, il luogo di lavoro e le attività in trasferta in modo tale da minimizzare i rischi;
• rispettare la privacy dei minori, specie in luoghi particolarmente sensibili i quali devono essere sorvegliati, in modo tale da garantire la privacy dei minori;
• evitare di fare per i minori attività di carattere personale che essi stessi possano fare da soli;
• garantire che qualsiasi trattamento di assistenza sanitaria (ad es. visita medica, assistenza post infortunio, trattamento fisioterapico), si svolga in modo aperto e in ambiente supervisionato, piuttosto che al chiuso o in privato e sempre con la presenza di un soggetto terzo (altro tesserato, adulto);
• evitare di passare del tempo da soli con i minori lontano da altri soggetti;
• non lasciare che i minori rimangano senza adeguata supervisione nel corso delle attività e, al termine delle stesse, accertarsi che lascino l’impianto sportivo accompagnati da un proprio genitore o da una persona autorizzata, qualora i minori non siano stati preventivamente autorizzati a lasciare l’impianto autonomamente e senza la presenza di un adulto. Ogni autorizzazione deve essere debitamente sottoscritta dai soggetti esercenti la responsabilità genitoriale sul minore;
• non utilizzare i social media in maniera inappropriata, non coinvolgere i minori nelle conversazioni private sui social media e non pubblicare mai commenti o condividere immagini che potrebbero compromettere il loro benessere o causare loro danni;
• non acquisire, detenere e pubblicare fotografie o divulgare altre informazioni sui bambini e sui ragazzi o sulle loro famiglie su qualsiasi supporto cartaceo ovvero digitale (es. social media personali o del club/organizzazione, siti web, strumenti di comunicazione online personali, ecc.) in assenza della relativa liberatoria sottoscritta dai genitori o dai tutori al fine di poter conservare e/o utilizzare tale materiale prodotto;
• segnalare eventuali dubbi sulla sicurezza e sul benessere dei tesserati rivolgendosi al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla SSD, in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva;
• consultare il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla SSD in caso di dubbi sulla partecipazione dei tesserati in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva ed in caso di necessità per favorire l’inclusione sportiva degli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale.
Il Consiglio COMO SUB
COMO, 20/11/2024